“Se sento che sto per scrivere un giallo, compro una scatola da 5 libbre di cioccolatini e una risma di carta. Quando i dolci sono finiti e anche la carta, so che il libro è abbastanza lungo.”
Nell’Haycraft Queen Cornerstone list, la lista dei romanzi crime e mystery considerata la più autorevole da collezionisti e appassionati del genere, troviamo Carolyn Wells con il romanzo The Clue (1909) che pubblichiamo nella nostra collana Vintage.
Nata nel 1862 a Rahway nel New Jersey e morta nel 1942 a New York, Carolyn Wells è stata una scrittrice molto prolifica: ha infatti prodotto più di centosettanta opere, concentrandosi inizialmente su libri di poesia, humor e per l’infanzia. È nota per i suoi numerosi aforismi.
Secondo quanto racconta nella sua autobiografia, una volta assistette alla lettura ad alta voce di un romanzo di Anna Katherine Green e ne fu folgorata a tal punto da decidere di dedicarsi da quel momento in poi alle detective stories, precorrendo così gli scrittori della Golden Age.
Creò il personaggio di Fleming Stone, un singolare detective amante dei libri e delle belle maniere, che con il suo acume era in grado di risolvere i casi impossibili (la stessa Wells lo chiamò il “detective trascendente”) arrivando dove i tutori della legge fallivano. Di lui la Wells ci lascia ben sessantuno casi risolti.
Con The Technique of the Mystery Story (1913), la scrittrice offre una guida pratica su come organizzare, inventare, sviluppare storie gialle avvincenti. Naturalmente, scritta più di cent’anni fa, prima di Agatha Christie, dei detective hard boiled e dei police procedural, la guida prende a modello Sherlock Holmes: per Carolyn Wells le indagini reali, condotte dalle comuni forze dell’ordine, sono prevedibili e superficiali e la risoluzione dei casi dipende più da fortuite coincidenze che dall’acume e dalla sagacia dimostrate dai tutori dell’ordine, meglio allora ricorrere a un super detective.