Dorothy Bowers nacque a Leominster, Herefordshire, nel 1902 e morì di tubercolosi a soli 46 anni. Figlia di un panettiere, fu una delle prime donne a essere accettata alla Oxford University. Ritornata nella sua città natale, lottò diversi anni per ottenere un posto come insegnante di storia, nel frattempo integrò i suoi magri guadagni creando parole crociate per le riviste John O’London Weekly e Country Life. Portata alla scrittura si dedicò ai romanzi polizieschi che all’epoca erano soprattutto appannaggio di signore che non avevano bisogno di guadagnarsi da vivere. Riuscì comunque a farsi un nome in questo genere letterario, tanto che ebbe la soddisfazione di far parte del Detecton Club, un prestigioso club di scrittori di romanzi polizieschi costituitosi nel 1930, che includeva Agatha Christie, Dorothy L. Sayers e GK Chesteron. I cinque romanzi della Bowers ebbero ottime recensioni, grazie all’abilità con cui sapeva inserire indizi nel contesto delle sue storie, facendo in modo che il lettore non se ne avvedesse e dunque fosse sviato fin quasi alla risoluzione del caso. Le sue trame sono complesse e la prosa è attentamente studiata, così come i suoi personaggi sono sapientemente mossi quasi fossero pezzi di una partita a scacchi, seguendo un approccio comune nelle crime stories della Golden Age. A detta di molti, l’impegno come insegnante e la precaria salute furono un impedimento nel renderla la naturale erede di Dorothy L. Sayers.