di Ruth Burr Sanborn
Il romanzo si apre nella stanza della giuria del tribunale di Sheffield, dove dodici persone, sette uomini e cinque donne, sono radunate per decidere sulla colpevolezza o innocenza di Karen Garretti, accusata di aver ucciso il suo amante Sebastian Como, contrabbandiere e produttore di alcolici. Molti dei giurati propendono per l’innocenza, ma sembrano a uno a uno cambiare idea sotto la pressione della signora Vanguard, una ricca matrona la cui presenza permea l’intera vita sociale della cittadina. Il verdetto non è ancora stato emesso quando proprio la signora Vanguard perde i sensi e poco dopo muore: non di morte naturale, ma perché le è stata somministrata una dose di stricnina. Viene chiamato il Procuratore Distrettuale Pitt, che conferma la morte per omicidio. Tutti i giurati presenti sono sospettati, nessuno può lasciare il tribunale, incluso il dottor March, che ha assistito la signora Vanguard nei suoi ultimi istanti di vita. A questo punto gli omicidi sono due. Ma sono legati l’uno all’altro? L’assassino o l’assassina è la stessa persona? Karen Garretti non è allora colpevole?
Tra i giurati vi è Angeline Tredennick, una simpatica e loquace donna di mezza età, che grazie alla sua innata curiosità, sarà un prezioso aiuto nel risolvere il duplice omicidio.